Oggi vogliamo raccontarvi una storia, simile a quella descritta da Jean Giono nel suo famoso racconto del 1953 “L’uomo che piantava gli alberi”. Solo l’ambientazione è diversa: non ci troviamo nella Provenza del dopoguerra, ma nel mandamento, che da una “guerra” fatta di emigrazioni, inquinamento ambientale, mancanza di lavoro e abbandono lunga almeno 20 anni, sembra non volerne proprio uscire.
Anche qui il protagonista è un contadino solitario e tranquillo, di poche parole, che prova piacere a vivere lentamente, a contatto con la natura, i bambini e la sua famiglia. Nonostante la sua semplicità e la mancanza di “ambizioni” e “successo”, quest’uomo da oltre un lustro sta compiendo una grande azione nelle scuole di questa comunità martoriata ma ancora viva, un’impresa che potrebbe cambiare la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future, se solo fosse accompagnato e supportato da suoi simili. Quest’uomo da oltre 5 anni dedica almeno un giorno a settimana a sistemare, tenere in vita e valorizzare, gli spazi verdi di alcune scuole dell’area e, in particolare, dell’IC Giovanni XXIII di Baiano (Av) piantando alberi, regalando semi e coltivando frutta e verdura insieme agli alunni delle scuole coinvolte nelle attività.
E proprio alla primaria di Baiano che sabato 9 giugno si chiuderà un ciclo di “didattica dell’orto” durato 5 anni, totalmente gratuito, che ha visto la partecipazione di decine di bambini e la piantumazione di centinaia di alberi e ortaggi. Sarà la “festa della patata”, risultato tangibile di un processo in cui sono state scelte casualmente alcune varietà autoctone di questo famoso tubero, coltivate all’interno di un percorso didattico che ha visto i piccoli ortolani “sporcarsi le mani” sia nell’orto che in aula, attraverso laboratori ludico-didattici e attività all’aria aperta. La Festa sarà anche la dimostrazione di come sia possibile riportare a consumare prodotti realmente a km 0 soddisfacendo quelle che sono le nostre esigenze alimentari su piccola scala, seguendo l’intero ciclo di vita di una pianta: dalla semina al raccolto. Un caloroso ringraziamento finale va quindi a zio Luca, maestro di saggezza contadina, ai bambini di quinta elementare e a Cesare, educatore che si appresta a chiudere la sua onoratissima carriera scolastica.
Finire le cose è sempre più difficile che cominciarle.