Orti sociali su terreni della camorra: Da Bene confiscato a BENE COMUNE

A quasi vent’anni dalla legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, anche Nola avrà finalmente il suo “presidio della legalità”, il primo in assoluto nell’intera area.

downloadLa cooperativa sociale SEEDS, in partenariato con il Forum Ambiente area nolana, è risultata infatti vincitrice del bando pubblico emesso dal Consorzio Sole per la concessione di beni confiscati alla camorra da destinare alla realizzazione di progetti aventi finalità sociali. Si tratta nello specifico di un terreno di circa 4mila metri quadrati confiscato al clan Alfieri situato a Piazzolla di Nola, frazione dell’omonimo Comune del napoletano. Ieri, presso la sede città metropolitana di Napoli, è avvenuta la cerimonia di consegna delle chiavi dei beni confiscati, alla presenza del sindaco metropolitano Luigi De Magistris, del direttore del Consorzio Sole Lucia Rea e delle altre quattro organizzazioni del terzo settore assegnatarie di beni nei Comuni di Arzano, Marano, Torre del Greco e Villaricca.

Ripartire dalla terra per ricostruire una civiltà che metta al centro del suo operare il rispetto per l’ambiente, la tutela dei diritti, l’integrazione socio-culturale dei soggetti svantaggiati e la partecipazione degli alunni degli istituti scolastici: sono queste le priorità per restituire ai cittadini un bene sottratto agli interessi criminali, per avviare le attività degli orti didattici e comunitari” – sottolinea Gianluca Napolitano, socio della cooperativa, nel corso del suo intervento. “Importante sarà Il ruolo delle istituzioni e dell’associazionismo locale nel difendere e sostenere attivamente questo nuovo percorso, considerato anche che dal 2008 il bene è di proprietà del Comune”, continua Napolitano, “ma forse, più importante, sarà il ruolo di ogni cittadino nell’abbattere un muro fatto di omertà, timori e compiacenza”.

Attraverso l’allestimento di spazi sociali e il coinvolgimento diretto di studenti e adulti nella realizzazione e gestione di un orto biologico non solo si darà evidenza tangibile al valore sociale del progetto ma, soprattutto, si promuoverà la cultura dell’economia legata al territorio, così come già sperimentato negli anni passati in diverse iniziative targate SEEDS a fianco delle scuole del Baianese e dell’Irpinia. Una vera e propria aula didattica all’aperto dove, in modo concreto, grandi e piccoli attiveranno un “circolo virtuoso intergenerazionale” partecipando da protagonisti alla produzione di varietà tipiche del territorio che rischiano l’estinzione a causa dell’omologazione delle produzioni agricole sempre più monopolizzate dalle multinazionali del seme.

Il vice-presidente di SEEDS, Giuseppe Ivan Candela, sottolinea che la creazione di orti didattici sul terreno confiscato, non rappresenti solo un’iniziativa simbolica: “In questa fase storica in cui la criminalità organizzata prova a ristabilire la sua egemonia sui nostri territori, gli orti sociali rappresentano un’opportunità vera di riscatto e di auto-reddito per l’intera area, dando così vita a un nuovo modello di economia alternativa a quella criminale che parta dalla messa in rete di produttori, delle istituzioni scolastiche e della società civile”.  In questo quadro, fondamentale sarà l’interazione con la comunità locale, evitando così qualsiasi meccanismo auto-consolatorio che possa deresponsabilizzare: “per questo – sottolinea Candela – parte delle attività si svolgeranno in altre aree del centro urbano, convinti che saranno i cittadini di Piazzolla a venire da noi, interagire e confrontarsi. Solo così il cambiamento potrà diventare reale”.

Dalla semina al raccolto, è festa della patata!

La prima Festa della Patata è un esperimento che parte da lontano, dal progetto di diffusione degli orti didattici promosso dalla nostra Cooperativa negli ultimi 3 anni, attraverso cui – uomini e donne a vario titolo – hanno messo a disposizione le loro conoscenze ed esperienze per partecipare alla auto-produzione di ortaggi negli spazi verdi abbandonati delle scuole primarie del mandamento del Baianese e, nello specifico, dell’Istituto di Baiano. Il tutto, attraverso una stretta cooperazione con i bambini e le bambine delle scuole coinvolte, che hanno ricoperto con passione e fierezza il ruolo di piccoli ortolani. Ma cos’è la festa della patata?!?

festaPATATAdef-page-001È innanzitutto il risultato tangibile di un processo in cui sono state scelte casualmente alcune varietà di patate autoctone e coltivate all’interno di un lungo percorso didattico (progetto l’Amico orto”) che ha visto i piccoli ortolani “sporcarsi le mani” sia nell’orto che in aula, attraverso laboratori ludico-didattici.
È la dimostrazione che è possibile riportare a consumare prodotti realmente a km 0 soddisfacendo quelle che sono le nostre esigenze alimentari su piccola scala, seguendo l’intero ciclo di vita di una pianta: dalla semina alla raccolta.
È un momento in grado di far conoscere l’importanza della biodiversità e della valorizzazione di varietà eterogenee a differenza di quanto vorrebbero imporci le multinazionali del cibo coma la Monsanto e la Dupont.
È un contesto in cui riflettere che l’autonomia alimentare è possibile se noi per primi ci crediamo e ravvivando i nostri territori che sono a vocazione agricola agendo contro l’abbandono dei terreni, sia privati sia pubblici, ripopolandoli di allevamenti al brado e riseminando cereali, legumi, ortaggi con uno spirito di cooperazione e non di competizione.
È un’occasione di socialità in cui cuoche e genitori hanno la possibilità di far degustare varietà che si trovano difficilmente nella grande distribuzione, esaltandone le peculiarità.
È una giornata all’insegna del buon mangiare, del gioco, della convivialità e del confronto tra grandi e piccini.
È un momento di responsabilizzazione dei più piccoli, che parteciperanno a tutte le attività previste (dalla preparazione della sala, alla realizzazione dei piatti e alla presentazione dell’iniziativa) in maniera assolutamente autonoma e alla pari rispetto agli altri adulti coinvolti.
È un modo per ristabilire il ruolo di protagonisti e decisori autonomi che spetta di diritto ai piccoli “interpreti” del nostro progetto, sostenendo l’idea di scuola come cooperazione tra soggetti e non come imposizione gerarchica “grandi vs piccoli”.
Vi aspettiamo quindi sabato 30 maggio e sabato 6 giugno, dalle ore 9 alle 14 presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Baiano (Av), con il seguente programma della giornata:

ore 9: presentazione delle patate raccolte dai piccoli ortolani

ore 10: preparazione di piatti a base di patata ad opera di cuochi grandi e piccini

ore 12: chiusura progetto “L’amico orto”

ore 13: degustazione culinaria

Arriva la Festa della Primavera: guerrilla gardening, ecologia e…acqua bene comune

Tenetevi liberi, sabato 21 marzo si festeggia la fine della stagione invernale e l’avvio di laboratori per bambini all’aria aperta che, con cadenza settimanale, animeranno l’orto didattico e gli spazi verdi della “nostra” scuola primaria, da qui alla fine dell’anno scolastico.

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Sarà un modo per stare insieme, grandi e piccoli, e per celebrare la rinascita della Natura che si risveglia a nuova vita donandoci tutto ciò di cui abbiamo bisogno (senza mai chiedere nulla in cambio). Sarà anche l’occasione per passare qualche ora all’aria aperta, condividendo il piacere dello “sporcarsi le mani” e la gioia di un obiettivo comune. Sarà, inoltre, un modo per abbellire gli spazi verdi della scuola, dedicandosi a lavori di pulizia collettiva e alla piantumazione di fiori ed erbe aromatiche, in continuità con quanto avviene da anni nell’orto didattico gestito dal nostro “maestro di saggezza contadina”.

L’orto didattico è un progetto ideato e promosso dalla nostra cooperativa  per avvicinare i bambini alla terra (educandoli alla ciclicità e al rispetto della Natura) e per rivalutare i saperi antichi, sensibilizzando i partecipanti al rispetto dell’ambiente e a pratiche concrete per salvaguardare il territorio (strategia Rifiuti Zero, stagionalità, filiera corta). Tra le azioni di salvaguardia, nel corso delle attività, sarà dedicato un apposito spazio al tema dell’acqua bene comune e alle strategie da attuare per un uso responsabile della stessa, in considerazione dei rischi di privatizzazione che stanno correndo le sorgenti mandamentali in queste ultime settimane.

Appuntamento quindi sabato 21 marzo a partire dalle ore 10.30 negli spazi esterni della scuola primaria di Baiano per partecipare alla “Festa della Primavera” e per passare qualche ora di lavoro conviviale insieme agli alunni e ai genitori delle seconde classi dell’Istituto. Una giornata all’insegna della pratica manuale, della cura (di sé e della natura) e della condivisione attraverso cui far rinascere un territorio in termini di relazioni e solidarietà.

Consigliato abbigliamento comodo, guanti e… voglia di stare insieme.

Al resto ci pensiamo noi!

Autunno, è tempo di festa della zucca!

La prima Festa della Zucca è un esperimento che parte da lontano, dal progetto di diffusione degli orti didattici promosso dalla nostra Cooperativa negli ultimi 2 anni, attraverso cui – uomini e donne a vario titolo – hanno messo a disposizione le loro conoscenze ed esperienze per partecipare alla auto-produzione di ortaggi negli spazi verdi concessi dalle scuole del mandamento del Baianese e, nello specifico, dall’Istituto di Baiano. Il tutto, attraverso una stretta cooperazione con i bambini e le bambine delle scuole coinvolte, che hanno ricoperto con passione e fierezza il ruolo di piccoli ortolani.

zucca_A4-page-001È innanzitutto il risultato tangibile di questo percorso in cui sono state scelte casualmente alcune varietà di cucurbitacea: la mantovana, la “zucca piena di Napoli”, la marina di chioggia.
È la dimostrazione che è possibile riportare a consumare prodotti realmente a km 0 soddisfacendo quelle che sono le nostre esigenze alimentari su piccola scala, seguendo l’intero ciclo di vita di una pianta: dalla semina alla raccolta.
È un momento in grado di far conoscere l’importanza della biodiversità e della valorizzazione di varietà eterogenee a differenza di quanto vorrebbero imporci le multinazionali del cibo coma la Monsanto e la Dupont.
È un contesto in cui riflettere che l’autonomia alimentare è possibile se noi per primi ci crediamo e ravvivando i nostri territori che sono a vocazione agricola agendo contro l’abbandono dei terreni, sia privati sia pubblici, ripopolandoli di allevamenti al brado e riseminando cereali, legumi, ortaggi con uno spirito di cooperazione e non di competizione.
È un’occasione di socialità in cui cuochi e casalinghe hanno la possibilità di far degustare varietà che si trovano difficilmente nella grande distribuzione, esaltandone le peculiarità.
È una giornata all’insegna del buon mangiare, del gioco, della convivialità e del confronto tra grandi e piccini.
È un momento di responsabilizzazione dei più piccoli, che parteciperanno a tutte le attività previste (dalla preparazione della sala, alla realizzazione dei piatti e alla presentazione dell’iniziativa) in maniera assolutamente autonoma e alla pari rispetto agli altri adulti coinvolti.
È un modo per ristabilire il ruolo di protagonisti e decisori autonomi che spetta di diritto ai piccoli “interpreti” del nostro progetto, sostenendo l’idea di scuola come cooperazione tra soggetti e non come imposizione gerarchica “grandi vs piccoli”.
Vi aspettiamo quindi sabato 15 novembre, dalle ore 9 alle 14 presso Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Baiano (Av), con il seguente programma della giornata:

ore 9: presentazione delle zucche raccolte dai piccoli ortolani

ore 10: preparazione di piatti a base di zucca ad opera di cuochi grandi e piccini

ore 11: intervento su produzioni locali e autonomia alimentare

ore 12: “Mani in pasta”- laboratorio di panificazione

ore 13: degustazione culinaria

Coltiviamo Passioni… a Roma.

ImmagineQui ci sono bambini e adulti che cercano il piacere di giocare, lavorare, parlare, pensare, inventare insieme. Impegnati ad imparare come l’essere e i rapporti delle cose e degli uomini possano essere ricercati e goduti in amicizia e fatti più belli e più giusti (L.Malaguzzi).

Con uno spettacolo regalato alla scuola dal collettivo Teatro de Merode, si è concluso venerdì 6 giugno il nostro progetto “coltiviamo Passioni”, che ha visto impegnate 3 classi e più di 60 bambini della scuola primaria Vaccari di Roma, nell’anno scolastico appena terminato.
Il progetto, basato sulla creazione di orti didattici, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti al rispetto della natura, dell’habitat e di sé stessi.

ImmagineNel corso delle attività (in classe e in esterna) si sono quindi sperimentate pratiche alternative alla lezione frontale, cercando di coinvolgere i bambini come protagonisti attivi del progetto, lasciandoli liberi di chiedere, proporre e…sporcarsi le mani.
I laboratori, infatti, hanno visto il susseguirsi di un ampio ventaglio di proposte didattiche, realizzate con il supporto dell’associazione Humus Sapiens: dalla rappresentazione teatrale (L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono), all’approccio sensoriale (conoscenza dei diversi tipi di semi presenti in natura), passando per introduzioni emozionali, giochi di ruolo e attività manuali (costruzione di fitocelle con materiali di scarto). Tutti funzionali nel fare emergere le conoscenze pregresse dei bambini, che sono diventati a loro volta protagonisti delle attività in aula attraverso la realizzazione di disegni, la costruzione di fitocelle o la produzione di testi narrativi. Nello specifico, i temi trattati nel corso degli incontri sono stati i seguenti: risorse, cicli & stagioni, biodiversità, rifiuti, alimentazione.
La pratica all’aperto ha privilegiato un approccio didattico di tipo esperienziale, basato sulla logica del “fare”, sul coinvolgimento diretto dei piccoli ortolani ed il contatto con la terra. In questo stadio i bambini sono stati direttamente coinvolti nelle attività di semina, scelta del terreno, irrigazione delle piantine ed estirpazione manuale delle erbacce. Risultato concreto delle attività è stata la realizzazione di 9 piccoli orti, anzi… “saccorti”, distribuiti negli spazi esterni della scuola.
Responsabilizzando i bambini attraverso la semina, la costruzione di orti in sacchi di iuta e la successiva irrigazione delle piantine, si è potuto così ristabilire il ruolo di protagonisti e decisori autonomi che spetta di diritto ai piccoli “interpreti” del nostro progetto.
Alla fine del corso non abbiamo dato nessun giudizio o voto, lasciando ogni bambino libero di partecipare nel modo che voleva, secondo un’idea di educazione e di scuola come co-operazione di soggetti.

ImmagineIl progetto infatti nasce dall’idea di un bambino competente, soggetto di diritti e costruttore di cultura, dunque partecipante attivo alla realizzazione della propria identità e della propria autonomia, attraverso interazioni e relazioni che intreccia con i coetanei, gli adulti, le idee e le cose. “Coltiviamo Passioni” pertanto, evitando di considerare i bambini semplicemente come destinatari di un sapere imposto dall’alto, ha cercato di porsi come un sistema di relazione e interazione tra esseri umani e vegetali, ricreando quel sistema di organismi interrelati tanto caro a Fritjof Capra.
Un sistema che va costruito, alimentato, organizzato. Un’organizzazione non neutra e improvvisata, ma pensata coerentemente con un immagine di bambino curioso, disponibile, amante delle esplorazioni.

Promuovendo cultura, autonomia e dignità!

Ad Avella torna l’orto didattico SEEDS

Con “Buon Appetito” ha preso il via nell’istituto scolastico comprensivo di Avella il progetto promosso dal Forum giovanile locale e finanziato dalla Provincia di Avellino. E con questa iniziativa riprende anche l’esperienza dell’orto didattico realizzato dalla Cooperativa SEEDS durante lo scorso anno scolastico.

Ad essere coinvolti nel progetto gli alunni delle scuole medie inferiori dell’istituto “Monsignor Guerriero”. Un team di esperti ha in programma nei prossimi due mesi una serie di incontri sull’educazione alimentare, che culmineranno nella realizzazione dell’orto didattico. Le attività pratiche vedranno gli alunni impegnati materialmente in tutte le fasi necessarie: dalla scelta dell’appezzamento di terra adatto all’individuazione dei prodotti da coltivare, passando per la semina e messa a dimora delle piantine, alla cura ed alla irrigazione del campo, fino al raccolto finale. Un percorso formativo che punta a rinsaldare il rapporto tra i giovanissimi partecipanti con la “terra madre”, che vedrà la partecipazione della cooperativa SEEDS, sotto l’attenta guida del nostro “zio contadino” di fiducia.

Una parola di pace

Non è interesse della cooperativa sociale SEEDS giudicare o condannare qualcuno, visto che i fatti parlano da soli. Purtroppo siamo costretti ad intervenire nuovamente per chiarire il reale svolgimento dei fatti riguardanti il danneggiamento dell’orto didattico, realizzato presso l’istituto “Monsignor Guerriero” di Avella e di cui siamo stati informati solo in seguito. Al di là dell’orto distrutto, emerge in maniera evidente la scarsa sensibilità e l’assoluta autoreferenzialità delle istituzioni ed associazioni coinvolte.

  1. Il progetto “S.E.E.D.S. – Sperimentazioni Ecologiche ed Educative di Decrescita Sostenibile” è stato approvato con Decreto Dirigenziale n. 58/2012, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) n. 14 del 27/02/2012;
  2. Tutte le attività progettuali non hanno comportato alcuna spesa all’istituto scolastico, né alle famiglie degli alunni né all’amministrazione comunale;
  3. Le operazioni di pulizia e preparazione dello spazio verde, inizialmente ridotto in pessime condizioni e non adatto alla coltivazione, sono state effettuate in maniera volontaria e gratuita dai soci della cooperativa;
  4. Le attività didattiche sono iniziate nel novembre 2012, proseguendo per l’intero anno scolastico fino a giugno 2013, coinvolgendo le classi quarte dell’istituto ed i rispettivi insegnanti;
  5. L’area didattica dell’orto scolastico, grossolanamente descritta come “4 solchi di patate”, è in realtà il risultato della coltivazione di fragole, patate, zucche, broccoli, fave, fagiolini verdi e di due tipologie di grano. Nel momento della distruzione dell’orto erano ancora presenti, in attesa di essere raccolti, grano (a fine agosto), patate, fragole, zucche (settembre/ottobre).

L’associazione organizzatrice dell’Expo di Avella era già a conoscenza del nostro progetto, essendoci stato un incontro (in cui non sono state considerate le nostre proposte di collaborazione) tra un socio della nostra cooperativa e un rappresentante dell’associazione. L’auspicio, per il prossimo anno, è che si possa cooperare in maniera costruttiva, evitando che la realizzazione di una qualsiasi iniziativa debba comportare l’eliminazione di un’altra.

Il progetto va oltre la semplice realizzazione dell’orto, prevedendo numerose attività didattiche e laboratoriali, finalizzate al raggiungimento di alcuni obiettivi:

  • Introdurre una didattica multi-disciplinare in cui lo spazio-laboratorio diventi lo strumento per attività formativa di natura non-formale, orientata all’educazione ambientale e all’educazione civica.
  • Trasformare i giovani da consumatori passivi e inquinatori in cittadini consapevoli delle proprie scelte e co-produttori: educare alla sostenibilità di lunga durata, al consumo consapevole e alla solidarietà, attraverso l’acquisizione di modelli di comportamento positivi.
  • Sensibilizzare al rispetto dell’ambiente ed alle pratiche concrete per salvaguardare il territorio (compostaggio, riciclaggio, uso di fonti rinnovabili,risparmio d’acqua, filosofia del “Km zero”, miglioramento delle condizioni nelle aree urbane interessate e protezione di quelle non antropizzate).
  • Diffondere una maggiore responsabilizzazione nei confronti degli spazi pubblici e condivisi, incoraggiando alla solidarietà sociale.
  • Promuovere e rivalutare i saperi antichi attraverso il rispetto dell’altro, del ciclo vitale della natura e delle tradizioni locali.
  • Sostenere l’interscambio generazionale, favorendo momenti concreti d’ incontro tra i “custodi del passato e le speranze del futuro”, in un ottica di sviluppo sostenibile del contesto locale e di presa di coscienza ed assunzione di responsabilità verso il bene comune.

Infine, un parallelo: da un lato le ragazze in bikini che si esibiscono all’esterno del plesso scolastico durante la fiera di Avella, dall’altro gli orti didattici diventano il tema principale in ambito educativo dell’Expo universale di Milano nel 2015. http://www.expo2015.org/eventi/micoltivo-scuola-protocollo-intesa-comune-e-fondazione-catella-la-promozione-orti-didattici.

Noi siamo per il 2015, e voi?

Se siete disposti a collaborare, fatevi sentire e iniziamo a pianificare insieme la transizione.

P.S.: se vi dovesse servire capire da che parte si dirige la Regione Campania, date un’occhiata alla Legge Regionale n. 05/2012, “Norme in materia di agricoltura sociale e disciplina delle fattorie e degli orti sociali” (http://www.agricoltura.regione.campania.it/comunicati/comunicato_10_04_12b.html), pubblicata sul BURC n. 22 del 10/04/2012 (archivio BURC: http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/publicContent/archivio/archivio.iface).

Avella, distrutto orto scolastico

Listener[1]

Una triste storia di degrado ambientale e sociale arriva dal mandamento baianese. Distrutto l’orto didattico, realizzato dalla cooperativa sociale SEEDS con gli alunni della scuola primaria, nello spazio retrostante l’istituto comprensivo “Monsignor Pasquale Guerriero” di Avella. I filari di ortaggi piantati negli ultimi mesi hanno lasciato posto agli stand commerciali della fiera “Expo Avella Città d’Arte”, in programma dal 6 al 14 luglio. “Una scelta sbagliata e che poteva essere facilmente evitata – sottolineano i rappresentanti della cooperativa SEEDS – con un po’ di buon senso si sarebbe potuta trovare una soluzione per preservare lo spazio verde e la continuità delle attività didattiche. Purtroppo, ancora una volta ha prevalso la logica del breve termine su quella del lungo periodo, su cui invece una comunità civile dovrebbe puntare per dare valore alle esperienze positive. A settembre i ragazzi coinvolti nel progetto non troveranno più alcuna traccia del loro orto, noi ci impegniamo a ricostruirlo insieme a loro”. Con il progetto S.E.E.D.S. “Sperimentazioni Educative ed Ecologiche di Decrescita Sostenibile”, infatti, è stato avviato un percorso di recupero del genius loci in un’area storicamente rurale e che da tempo rischia di perdere irrimediabilmente la Listener[2]sua principale vocazione.

Il programma formativo, durato un intero anno scolastico con il coinvolgimento di alunni, insegnanti e personale non docente, ha portato non solo alla realizzazione di orti didattici ma anche incentivato la trasmissione di un approccio sano con la natura, tra riscoperte culturali e nuove curiosità sul mondo dell’agricoltura. Gli educatori, affiancati da un saggio contadino, hanno curato la realizzazione di laboratori didattici sia teorici che pratici, sensibilizzando i più piccoli al rispetto dell’ambiente ed a pratiche concrete per la salvaguardia del territorio. Un tentativo di trasformare i giovanissimi studenti da consumatori passivi in cittadini consapevoli delle proprie scelte, educando alla sostenibilità ambientale, al consumo consapevole ed alla solidarietà, anche mediante l’applicazione di modelli di comportamento positivi.

Sperimentazioni ecologiche a scuola: incontri di fine anno

Doppio appuntamento per la fine dell’anno scolastico con gli orti didattici del progetto “S.E.E.D.S. – Sperimentazioni Ecologiche ed Educative di Decrescita Sostenibile”, rivolto agli alunni delle scuole primarie del mandamento. Sabato 1 giugno alle ore 9.30 è previsto l’incontro con alunni ed insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Monsignor Pasquale Guerriero” di Avella, mentre lunedì 3 giugno alle ore 16.30 è la volta dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano per una manifestazione aperta anche ai genitori. Il percorso formativo, giunto alle battute conclusive, è nato da una proposta della cooperativa sociale Seeds e realizzato nell’ambito dell’azione “Giovani attivi” del P.O.R Campania FSE 2007-2013, in collaborazione con il Piano sociale di zona A5 Baianese – Vallo di Lauro.

Attraverso le attività progettuali si punta a costruire piccole comunità di apprendimento formate da studenti, insegnanti, genitori, nonni e produttori locali per facilitare la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Un circolo virtuoso intergenerazionale, che permette ai più piccoli di conoscere le esperienze e le tradizioni locali, mentre i più grandi possono conquistare un ruolo da protagonisti della vita comunitaria. In questo modo l’orto didattico diventa lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale all’interno degli istituti, oltre che luogo sociale di incontro, solidarietà, dialogo e trasferimento diretto di competenze tecniche. La scuola si anima, si trasforma in qualcosa di nuovo ed entusiasmante e con essa il rapporto che lega gli alunni all’ambiente didattico. Non solo libri e quaderni, dunque, negli zaini dei ragazzi hanno trovato spazio anche semi, attrezzi ed innaffiatoio, impegnandosi quotidianamente a trasformare un piccolo fazzoletto di terra in un’aula a cielo aperto. Qui i bambini hanno avuto la possibilità di imparare la coltura di ortaggi veri, piantare i semi e vederli gradualmente trasformarsi in piante, riuscendo finalmente ad osservare la natura, il suo ritmo vitale, il ciclo delle stagioni e successivamente raccogliere i frutti del lavoro svolto.  I piccoli contadini hanno avuto la possibilità cimentarsi in un’attività manuale che li ha stimolati a sperimentare e sviluppare nuove abilità e attitudini, scoprire il mondo delle piante, fare esperienze concrete sul campo. E lavorare in gruppo, coinvolgendo anche i ragazzi diversamente abili. I bambini imparano a riconoscere le specie di uso comune osservandone la crescita mentre stanno all’aria aperta e a contatto con la terra. A livello pedagogico cominciano ad assumere un compito ed una responsabilità all’interno di un gruppo di lavoro. L’orto scolastico è, inoltre, un’importante occasione per fare educazione alimentare per far comprendere ai piccoli l’importanza della qualità dei cibi nel mantenere se stessi in buona salute. L’esperienza si è rivelata trasversale, alternando lezioni in classe ed all’esterno, consentendo di studiare contemporaneamente scienze, ecologia, botanica, storia e geografia.  Particolare attenzione, infine, è stata rivolta alla diffusione di pratiche concrete per la salvaguardia del territorio: dal compostaggio, al riciclaggio dei rifiuti, passando per l’uso di fonti rinnovabili, il risparmio d’acqua, la filosofia “rifiuti zero” ed il miglioramento delle condizioni di vita nelle aree urbane.

L’orto sbarca in classe

Non solo libri e quaderni, ma anche semi, zappa e grembiulino apposito. Negli zaini dei bambini italiani fanno capolino nuovi oggetti fatti a posta per ‘sporcarsi le mani’ con la terra. Sì, perché sono sempre più numerosi gli istituti scolastici  che hanno deciso di introdurre tra le loro attività anche quella dell’ orto didattico, trasformando un piccolo pezzetto di terra in un’aula a cielo aperto. Qui i bambini possono imparare la coltura di ortaggi veri, piantare i semi e vederli gradualmente trasformarsi in piante imparando ad osservare la natura, i suoi ritmi lenti e perfetti, il ciclo delle stagioni ed a raccogliere i frutti di questo lavoro. In questo modo i baby ortolani possono cimentarsi in un’attività manuale che li stimola a sperimentare e sviluppare nuove abilità e attitudini, scoprire il mondo delle piante, fare esperienze concrete e sul campo, che si rivelano rilassanti e istruttive. E lavorare in gruppo, coinvolgendo anche i ragazzi diversamente abili. I bambini imparano a riconoscere le specie di uso comune osservandone la crescita mentre stanno all’aria aperta e a contatto con la terra. A livello pedagogico si cominciano ad assumere un compito ed una responsabilità all’interno di un gruppo di lavoro. L’orto scolastico è anche un’occasione per fare educazione alimentare per far comprendere ai piccoli l’importanza della qualità dei cibi nel mantenere se stessi in buona salute. L’esperienza dell’orto è dunque trasversale e consente di studiare contemporaneamente scienze, botanica, storia ma anche geografia e arte. La scuola si anima, si trasforma in qualcosa di nuovo ed entusiasmante e con essa il rapporto che lega gli alunni all’ambiente scolastico. Al fine di dare continuità e solidità a queste iniziative, Slow Food ha promosso il progetto Orto in condotta, un protocollo di intesa che tutti gli istituti possono sottoscrivere garantendo un impegno minimo di tre anni. Avviato nel 2004 e arrivato ormai a 425 orti e 93 condotte, Orto in condotta è diventato anche in Italia lo strumento principale delle attività di educazione alimentare e ambientale nelle scuole. Il progetto mira a istituire piccole comunità di apprendimento formate da studenti, insegnanti, genitori, nonni e produttori locali per facilitare la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Sull’onda dell’entusiasmo sono tante le regioni, le scuole, gli insegnanti e i presidi che stanno rimodulando i propri programmi intorno a tali attività e ancor di più le associazioni, gli enti e gli istituti universitari che hanno deciso di sostenere gli orti scolastici con contributi mirati.

Fonte: TuttoGreen